Come sempre, quando si tratta di fangirleggiare, sono sempre pronta e ben disposta a farlo.
Mi
rendo conto che col titolo non è chiaro a primo impatto di cosa voglio
trattare volta per volta: questo leggero alone di "mistero" non mi
dispiace. Ormai ho chiamato la rubrica così e mi spiacerebbe cambiare
titolo o usarlo solo come un tag per inglobare tutti i post che lo
contengono.
Questa volta volevo parlare di serie TV e di qualcosa nello specifico. Quando ero più giovane io li chiamavano ancora telefilm,
e col tempo la produzione di serie è aumentata notevolmente, magari se
ne può fare un grafico e la funzione sarebbe esponenziale (ne sono
sicura), al punto da notare che per alcune serie si stanziano tantissimi
dindini per dar loro vita. Quando la produzione è tanta ci si può
imbattere in prodotti eccellenti, buoni, così così o anche scadenti, ma
credo che questo sia ovvio.
Ammetto che io
non sono una grande fan delle serie TV per una serie di ragioni. Non amo
lo streaming (su questo aprirò una parentesi prossimamente) perché i
miei occhi si sforzano facilmente e se sto anche solo a scrivere
qualcosa al computer per tanto tempo ecco che mi viene da piangere per
la stanchezza (e sembra che io abbia sbagliato a mettermi il collirio.
Non che questo non succeda, accade fin troppo spesso) ed eventualmente
dopo un download metto tutto su un hard disk che collego al televisore. I
miei occhi si stancano lo stesso, ma non così rapidamente come quando
sono davanti a uno schermo a distanza ravvicinata. Essendo una
studentessa fuorisede la TV che possiedo dove abito non legge il mio
hard disk (a meno che non lo formatti) e data la mole di roba che dovrei
spostare, fare e dire, faccio un bel gesto dell'ombrello alla Mara
Maionchi alla TV e non guardo niente. Posso dedicarmi allo streaming
solo quando torno al paese e tra le cose da fare non mi dedico mai alla
visione come vorrei: sono una di quelle persone che se ha a diposizione
una stagione intera vuole vederla difilata, facendo opportune pause. In
aggiunta, tra la lettura e la visione scelgo sempre la lettura, mentre
se la scelta è tra un film e una serie scelgo un film, anche se sono
belli impegnativi e pesantucci. Amo più i film delle serie.
Ne
consegue che io non è che abbia visto chissà quante serie TV, però devo
anche dire che se non mi colpisce la prima puntata o una puntata random
(vista per caso) allora non proseguo nel guardare le puntate
successive, pensando (o sperando) che possa coinvolgermi dopo. Non mi
faccio più lo scrupolo che mi facevo tempo fa per i libri: ho tanto da
leggere (e da vedere) e se mi impongo di vedere qualcosa che non mi
garba mi tolgo del tempo per fare qualcos'altro che potrebbe piacermi di
più.
Ci sono però delle serie ormai
complete che ho visto integralmente e che mi sono davvero tanto piaciute
al punto da reputarle le mie preferite. Alcune complete le sto
terminando; potrei già inserirle tra le preferite, ma preferisco
dapprima finirle. Ci sono anche delle serie le cui stagioni mi sono
piaciute e continuo a seguirle, mentre ho seguito alcune stagioni di una
serie e poi l'ho abbandonata in tutta tranquillità, mentre c'è una
serie che dopo un buon inizio mi ha fatto mandare un "vaffa" enorme e ho
detto che non la seguirò più. Sto parlando di Game of Thrones, su cui mi sono espressa tempo fa in questo post.
Voglio
parlarvi in breve delle mie serie preferite. Sono tutte complete, e
alcune sono propriamente delle mini-serie. Come sempre, non c'è un
ordine di gradimento, ma solo quello alfabetico, che adoro.
A young doctor's notebook: serie di due stagioni e otto episodi in totale che si ispira a uno dei miei libri preferiti, Appunti di un giovane medico,
di Michail Bulgakov, in cui ha raccontato (dando le sue esperienze
vissute a un certo dottor Vladimir Bomgard, ma si trattava di lui) le
sue prime esperienze come medico abilitato dopo la laurea. In questa
serie ci sono dei cambiamenti rispetto al libro, ma sono talmente tanto
garbati e ben fatti che mi sono molto piaciuti, ed è una cosa che mi è
capitata solo tre volte con le serie tratte da libri. L'impostazione di
voler raccontare la storia di Bomgard in due momenti, all'inizio della
sua carriera quando era giovane ed era stato spedito in un paesino
sperduto di campana (ciò che accade nel libro) e successivamente da
medico affermato che lavora a Mosca, è molto bella: si utilizza un
flashback perché Bomgard ritrova il suo diario in cui annotava le sue
avventure di giovane medico alle prime armi. La storia viene raccontata
simpaticamente unendo il giovane medico e il medico adulto, e quando
"parlano" tra loro si unisce assieme realismo e umorismo. L'ironia dello
scritto di Bulgakov qui viene reso su schermo coi "due" medici, simbolo
della vecchia e della nuova scuola, della medicina di campagna che era
più arretrata e di quella di città che ha più conoscenze ed esperienze.
Abbiamo un medico giovane che cerca di fare carriera e di salvare
persone in un paesino armato di buone intenzioni e di studi teorici e
pochissima (anzi, nulla) pratica e un medico adulto che guarda con
dolcezza e umorismo il suo se stesso più giovane, oltre che pathos.
In
questa serie ho potuto apprezzare e rivalutare (con tantissimo piacere,
lo ammetto) Daniel Radcliffe, che impersonava il giovane Bomgard. Non è
stato per niente il pesce lesso che era in Harry Potter, tutt'altro, è
stato molto bravo ed espressivo; le scene in cui interpretava un tossico
morfinomane (uno dei racconti di Bulgakov è proprio intitolato Sotto morfina, che assumeva e in cui ha riportato tutto l'accaduto). Bravo, davvero bravo.
House M.D.: quello che per me è IL medical drama per eccellenza. Abbiamo la medicina e abbiamo il dramma, ma non un dramma alla Beautiful che è il motivo per cui ho detto addio a Grey's Anatomy.
Abbiamo anche il risvolto sentimentale, ma c'è dapprima quello delle
persone come singoli e come professionisti. So benissimo che la
probabilità di ritrovare tutte quelle malattie rarissime nell'ospedale
del medico claudicante sono meno di zero (dai, è impossibile che tutti
quei poveretti abitassero nei dintorni!), ma le malattie sono descritte
proprio bene, i segni e i sintomi sono quelli, così come anche
l'eventuale modalità di contrarre la stessa (nel caso si trattava di una
malattia infettiva o da parassiti o altro). Per me che sono deformata
professionalmente (e che prima di entrare a medicina ero tipo Carlo
Verdone perché approfondivo da sola) è una cosa su cui non avrei potuto mai
transigere. Non è stata la serie a farmi venire la voglia di diventare
medico, il motivo l'ho detto qui
e nello stesso post ho parlato del perché amo Greg House. Questa serie
mi ha anche permesso di indagare di più anche in me stessa,
nell'eventualità che entrassi a medicina. Nella puntata in cui il
ricoverato era il capo di un'organizzazione terrorista islamica, Chase e
Foreman hanno preferito farlo morire con tutto che si era fatta la
diagnosi; così facendo il conflitto in quella zona islamica era
terminato. Io mi sono chiesta: sarei disposta a uccidere uno per salvarne molti?
Dandomi la risposta ho avuto modo anche di capire quale
specializzazione potesse essere quella più giusta per me. Non ho
cambiato idea perché non sono disposta a scendere a compromessi nella
mia vita e non voglio essere incoerente. Parlando di ship: sono team
House/Cuddy a vita. Non venitemi a dirmi che sono improbabili come
coppia o che non ci sono dinamiche tra loro e che la coppia è diventata
tale malamente, perché allora non abbiamo visto la stessa serie. Va bene
il libero shipping, ma credo che ci sia sempre il margine di
oggettività, in ogni cosa, se lo si vuole vedere. Un'altra ship per me è
Cameron/Tomba: ho sempre voluto che crepasse male. E Tredici/me, col
"dottor Mandingo" no, lei è mia!
I pilastri della terra:
miniserie ispirata all'omonimo romanzo di Follett, di cui Follett
stesso ha approvato le modifiche nella sceneggiatura. La trama è molto
più bella nel romanzo e non lo negherò mai, ma in questa serie
moltissimi degli attori scelti sono perfetti nella parte, prima fra
tutte una delle mie donne amatissime: Ellen. Lei è una delle donne di
carta a cui mi ispiro. Hayley Atwell ed Eddie Redmayne che hanno
interpretato Aliena e Jack sono i miei amori. Tempo fa una tizia (che mi
ha bloccato su faccialibro perché ho replicato a quanto aveva detto
nello stesso modo in cui lo dirò ora) ha fatto una menata sui capelli
ricci di Aliena perché Hayley non li aveva ricci sullo schermo. Chi ha
letto il libro sa che che Jack "amava le cose selvagge, disordinate come le alte montagne, le vecchie querce. E i capelli di Aliena" (altro che "la proporzione è il cuore della bellezza"
per Jack!), ed è una caratteristica fisica della giovane su cui lui si
fissa, ma sono del parere che, per quanto potesse non costare molto
arricciare i capelli all'attrice, se un'attrice riesce a farti amare il
personaggio anche se fisicamente non è proprio uguale a quello cartaceo,
mettendoci tutta se stessa, non si può sorvolare su una piccolezza come
i capelli lisci? Per me vale sempre che conta la bravura dell'attore e
non il suo aspetto (per quanto ognuno di noi ha i suoi gusti estetici).
Voi cosa ne pensate? Bello anche il Priore Philip (la mia ship
crackissima è sempre Philip/Ellen, al punto che ci ho scritto una
fanfiction... con del p0rn, perché sì) e Waleran così come William
Hamleigh li ho odiati così come quando rileggo il libro.
Lie to me:
parlando di questa serie mi viene solo da dire una cosa ovvero
BASTARDI, NON DOVEVATE CANCELLARLA! C'è chi dice che è stata cancellata
perché non c'è stata molta audience, c'è chi dice che è stata cancellata
perché venivano svelati segreti del linguaggio del corpo che si può
utilizzare come aiuto contro i criminali e quindi non andava bene.
Questa è una serie che amavo proprio per l'unione della cinesica, della
comunicazione non verbale con quello che io amo di più: la criminologia
(intesa in tutti i sensi e che ingloba tutto). Ero davvero presa bene
con questa serie. Anche se incompleta è e resta tra le mie preferite.
Mondo senza fine:
seguito de "I pilastri della terra" sia su carta sia sullo schermo come
miniserie. Attendo con ansia il terzo libro della trilogia di
Kingsbridge e spero sia appassionante. Molto più divergente in alcune
cose dal libro rispetto ai pilastri (Elfric che sposa Caris me la sono
legata al dito), ma anche in questo caso la trama sta in piedi e gli
attori scelti sono stati davvero bravissimi. I cattivi di più, perché me
li hanno fatti odiare di più. Petranilla poi di carattere assomiglia a
mia nonna paterna, quella strega, e l'attrice non l'ha resa bene, di
più!
Col tempo finirò di vedere Breaking Bad, Hannibal e Rizzoli & Isles, che amo. Appena le finisco ve ne parlerò. Promesso (?).
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